Milano nei mitici anni sessanta aveva un “Teatro Stabile Milanese” : Il Teatro Gerolamo, in cui furoreggiava la grandissima Milly, dove debuttava uno stralunato Enzo Jannacci, dove cantava Giorgio Gaber e recitavanograndi attori, come Tino Carraro, Carlo Hintermann, Tino Scotti, Piero Mazzarella portavano al successo il teatro milanese, in dialetto e in lingua.
I GIOVANI COSI’ RISCOPRIVANO L’ORGOGLIO DI ESSERE MILANESI.
Poi, in quegli anni felici, resisteva ancora qualche vecchia osteria e qualche casa di ringhiera in cui, nei cortili giocavano spensierati i bambini, ma, negli anni del BOOM economico, Milano era tutta un Cabaret.
E non c’era soltanto il mitico “Derby” di via Monterosa, dove cabarettavano il mitico Walter Valdi e Cochi e Renato, ma c’era il Cabaret intellettuale di via Canonica, il Nebbia Club, c’era la Cassina di Pomm di Gino Negri, quello che scriveva le musiche per Giorgio Strehler, e poi faceva cantare alla Liliana Zoboli la canzone del bracciante che dorme appeso sulle piante. C’era il Cab 64, El Lanternin, per citare soltanto i più famosi.
La lista sarebbe davvero lunga, perché allora in ogni ristorante o taverna, osteria o grande albergo milanese, c’erano una pedana e un pianoforte per fare un po’ di Cabaret.
Poi , nel lontano 1983, il Teatro Gerolamo ha chiuso , è arrivato il cabaret della televisione e così a un certo punto… la sera non si sapeva più dove andare. Oggi per fortuna c’è il Teatro della Memoria, dove è di scena Aleardo Caliari con la sua troupe meneghina e, al pianoforte, un grandissimo musicista come il maestro Paolo Beretta. Così, anche se Milano non ci sembra più Milano, possiamo ancora sentirci a teatro come a casa nostra e farci quattro risate.